Premio Portfolio “Werther Colonna”
a Luca Meola per il portfolio “Cracolândia”.
LUCA MEOLA VINCE IL PREMIO PORTFOLIO “WERTHER COLONNA”
Concluse ieri le giornate inaugurali della 30° edizione del festival
Mostre visitabili anche il 18.19 settembre e il 25.26 settembre
Luca Meola, italo-brasiliano, classe ‘77, è il vincitore del Premio Portfolio “Werther Colonna” SI FEST 2021| 30° edizione, con il portfolio “Cracolândia”.
Con la proclamazione dei premi SI FEST/Portfolio in piazza e del Premio Marco Pesaresi per la fotografia contemporanea si sono concluse domenica 12 settembre in piazza Borghesi a Savignano sul Rubicone le giornate inaugurali del trentennale del festival di fotografia. Sul palco Filippo Giovannini, Sindaco di Savignano, Denis Curti, Direttore artistico, affiancato da Valentina Cenni, anche autrice di una video installazione in mostra al festival, Mario Beltrambini, Vicepresidente dell’associazione Savignano Immagini, e Fulvio Merlak, Presidente onorario di Fiaf e direttore di Portfolio Italia. Hanno consegnato il premio Portfolio “Werther Colonna” Filippo Colonna e Maria Cristina Bonfiglioli.
Con 19 turni, le letture dei portfolio, svoltesi sabato 11 e domenica 12 settembre, hanno visto passare sui tavoli dei 10 esperti messi a disposizione dal festival, 75 portfolio, per 129 letture svolte in slot da 20 minuti circa ciascuno.
La giuria del premio, composta da Mario Beltrambini, Maria Cristina Bonfiglioli, Alessia Locatelli, Fulvio Merlak, Presidente, e Marisa Zanatta, ha premiato il lavoro di Luca Meola con la seguente motivazione: “Per la forza espressiva di un lavoro coraggioso che coglie con drammatica intensità e con grande abilità un Brasile difficile. Siamo nel barrio di Boca do Lixo a San Paolo definito “Cracolandia”, in cui lo spazio vuoto, conseguenza della crisi iniziata negli anni Ottanta, è stato consegnato agli spacciatori e ai consumatori di crack. Forza, colore, matericità e intensità: un reportage che è uno spaccato di questo quartiere ancor più martoriato dalla crisi pandemica”. Fotografo-documentarista, laureato in sociologia, Meola dal 2015 vive tra l'Italia e il Brasile. Il suo lavoro è stato esposto in festival internazionali e pubblicato su riviste in Italia e all’estero. È socio di CODICI Ricerca e intervento, organizzazione indipendente di Milano, e membro della comunità internazionale di Storytellers Everydayprojects.
Cracolândia, la terra del crack, un quadrilatero situato nel centro della città più ricca del sud America, San Paolo. Questo territorio accoglie giornalmente tra le 1.000 e le 1.400 persone in situazione di dipendenza chimica. Nella zona circostante vi sono pensioni e case popolari che ospitano famiglie che vivono in condizioni di povertà. Generalmente questo contesto è trattato in modo molto superficiale, sottolineando la violenza della polizia o il profitto del traffico di droga. Cracolândia è una comunità, un mondo a parte, con le sue peculiarità e regole e per alcuni è l'unico e l’ultimo rifugio.
La giuria ha decretato seconda classificata Francesca Tilio con il portfolio, “LINK – Love Is a Necessary Knot” (L’amore è un nodo necessario). Nata nel 1975 a Jesi (AN), fotografa e performer, Francesca Tilio è nota come autrice del libro Pink Project, dal quale è tratta la storia “Le femmine sono numeri dispari” (Females are odd numbers) che ha ispirato il film “Vicini” (Rai Cinema). Francesca Tilio è rappresentata dall’agenzia LUZ, Milano. La motivazione della giuria è la seguente: “Un alfabeto dell’abbraccio, un progetto che parla d’amore attraverso un passaggio di testimone tra persone, e talvolta animali, che nutrono affetto reciproco. Partendo dall’abbraccio materno, prima fonte d’amore, il lavoro si propone di creare una relazione continua, un riavvicinamento (semigiocoso) che, dopo la chiusura forzata, desidera regalare a noi tutti una fiducia, una ritrovata fisicità reciproca”.
Protagonista indiscusso delle giornate inaugurali del festival Arno Rafael Minkkinen, che nel corso della sua permanenza a Savignano sul Rubicone ha voluto dedicare uno scatto inedito alla città e a SI FEST. La fotografia, spiega l’autore “è stata scattata proprio l’11 settembre a Savignano e si ispira all’analogia che il braccio mi suggerisce con la figura umana”.
“La 30esima edizione del SiFest si chiude con una vera e propria standing ovation per Arno Minkinnen, vero poeta visionario e cantore di un immaginario fatto di intimità e coraggio di esporsi agli altri – afferma il Direttore artistico Denis Curti -. Credo di poter dire che il SI FEST. Futura, i domani della fotografia mantiene la promessa fatta al pubblico e ai visitatori, quella di suggerire le possibili strade per comprendere complessità e futuro delle immagini. Ebbene, questo domani non ha a che fare con la tecnica ma piuttosto con il cuore”.
“Si è conclusa la prima fase del nostro 30esimo festival, tre giornate inaugurali passate intensamente tra incontri, saluti e momenti di condivisione – ha detto Mario Beltrambini, Vicepresidente di Savignano Immagini, e tra i fondatori del festival -. Penso che in un momento così difficile, con il timore di tornare ancora in isolamento, si possa dire che il nostro festival ha avuto luogo e ha diffuso la speranza di riacquistare la normalità tanto ci manca. È difficile delineare con precisione un bilancio, quando la mente è ancora affollata di cose appena successe. Posso affermare però di aver visto molti giovani con tanta voglia di fare, letture portfolio che hanno registrato il ‘tutto esaurito’, incontri con tanto pubblico. Tutto qusto mi suggerisce che il nostro inteso lavoro, lungo 30 anni, non sia stato inutile. Il futuro della fotografia è salvo”.
“La fotografia genera incontri. Tanti anni fa dall’incontro di Marco Pesaresi con Savignano è nato un rapporto che poi si è rivelato indissolubile e che oggi rappresenta un elelmento fondativo delle attività del festival e di Savignano Città della fotografia – afferma il Sindaco Filippo Giovannini -. L’amicizia di allora è viva ancora oggi, moltiplicandosi e percorrendo, come diceva Marco Pesaresi “le strade del mondo”. Lo spirito del SI FEST è proprio questo, racchiuso nei due premi che mettiamo a disposizione, riconsocimenti economici importanti per incoraggiare chi li riceve nella ricerca e nello sviluppo delle proprie idee. Il nostro festival non è un luogo chiuso, in cui ci si ferma, ma da cui bisogna partire per arrivare, ciascuno per la propria strada”.
SI FEST non si ferma. Tutte le mostre saranno visitabili il 18, 19, 25 e 26 settembre con orario 10-19, tranne che quelle allestite in piazza Borghesi, Percorsi al femminile. Uno sguardo sul domani, e in piazza Giovanni XXIII, Rilegno, visibili tutti i giorni.